Come comunica il gatto
Il linguaggio del corpo
Il gatto comunica con la coda, le orecchie, la testa e gli occhi. La coda rappresenta però l’aspetto di cui è più difficile dare un’interpretazione in quanto il suo movimento contribuisce al mantenimento dell’equilibrio e, dal punto di vista psicologico, esprime uno stato di disagio dell’animale sbilanciato fra due desideri opposti.
gatto amichevole: testa alta, pelo liscio, coda dritta, orecchie protese in avanti e verso l’esterno, occhi grandi ed aperti, baffi poco distanziati, fusa con leggeri miagolii.
gatto in agguato: corpo disteso, pelo liscio, coda sussultante, orecchie in avanti, occhi rotondi e aperti, baffi distanziati in avanti.
gatto pronto all’attacco: dorso arcuato, quasi in punta di… zampe, pelo ritto sul dorso e sulla coda, coda nervosa e ricurva, orecchie all’indietro, pupille ristrette, baffi distanziati, urla stridule.
gatto spaventato: dorso rotondo, pelo ritto su tutto il corpo, coda agitata, orecchie sui lati, pupille ben dilatate, baffi uniti, grida penetranti.
gatto sulla difensiva: corpo appoggiato sulle zampe posteriori, pelo coricato, coda bilanciata, orecchie e baffi all’indietro, pupille dilatate, miagolio molto irregolare.
Il linguaggio vocale
E’ sicuramente il più difficile da interpretare, soprattutto perché vi è una grande varietà di miagolii, ognuno con il proprio significato (domanda, sconcerto, lamento, rifiuto, brontolio), spesso emessi indipendentemente dall’aspetto assunto dal gatto.
le fusa: forse sono ciò che più ci incuriosisce del nostro micio! Derivano dalle contrazioni rapide dei muscoli della laringe e del diaframma e manifestano un senso di soddisfazione e di fiducia. Non per niente quando mamma gatta allatta c’è un continuo ron-ron in giro!
il soffio: attenzione! Questo è il primo segno dello stato di nervosismo del gatto; utilizzato in caso di difesa o di aggressione, serve a “spaventare il nemico” e quindi a tenerlo lontano… Si dice che in questo imiti il serpente, l’animale forse più temuto da quasi tutti i mammiferi.
ululato: è uno strano verso “di gola” che il gatto emette quando è molto spaventato; spesso è associato al soffio in quanto, nonostante la paura, l’aggressività non manca.
ringhio: è quell’insieme di versi che sono emessi da un gatto arrabbiato pronto ad attaccare briga.
trillo: è una forma di saluto, ma anche una sorta di “seguimi”.
miao: questo è il verso più complicato; comunica cose diverse in situazioni diverse e dipende spesso dal carattere di ciascun animale e dall’ambiente dove è cresciuto. Fondamentalmente però è una richiesta di attenzione.
schiocco: è il verso emesso quando viene scorta una possibile preda e indica il desiderio del micio di “gustarla”.