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Cura del gatto

Perché sterilizzare una gatta?



Una gatta raggiunge la maturità sessuale a circa 6 – 10 mesi; da quel momento in poi va in calore 2 volte all’anno (solitamente in autunno e primavera), e dopo una gestazione di circa 60 giorni partorisce 3-4 gattini.
Lo schema illustra cosa succede dopo soli 16 mesi di libera procreazione (considerando solo 2 femmine a parto)…
Si calcola che una gatta non sterilizzata e la sua prole potrebbero procreare circa 420.000 gatti in 7 anni! (altro…)

Tanti buoni motivi per sterilizzare i mici di casa

Ogni giorno nascono moltissimi cuccioli di gatto. Alcuni sono fatti nascere intenzionalmente, la maggior parte invece nasce da animali fertili randagi o casalinghi lasciati liberi.
Il numero dei gattini è molto maggiore rispetto alle famiglie disposte ad ospitarli e ogni anno, per i rifugi si pone il problema dell’abbandono, “soluzione” comune quanto illegale; molta gente abbandona i cuccioli pensando che qualcuno li raccoglierà oppure che possano sopravvivere procacciandosi il cibo da soli. In realtà quasi sempre li attende una morte crudele, per fame, malattia, freddo, incidente stradale.
Quelli che sopravvivono continueranno a riprodursi, aumentando il fenomeno del randagismo.

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Animali a rischio colpo di calore

Ho sete!Arriva l’estate e ovviamente anche il caldo che come ogni anno si abbatte sulle persone. L’ondata di caldo mette a dura prova anche la salute di cani, gatti e tutti gli altri animali domestici, che avvertono il caldo come noi e ne subiscono le conseguenze.

Anche per loro esiste il temuto colpo di calore, come per gli esseri umani. Ogni anno cani e gatti rischiano la vita perché anziani, cardiopatici o obesi.

Il colpo di calore rappresenta una situazione seria e pericolosa per i nostri animali, ma il proprietario ben informato e attento può facilmente prevenire o affrontarla in maniera ottimale.

Ecco i consigli per far convivere bene gli animali di casa con l’afa estiva:

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Come curare gli occhietti malati

E’ facile, in questo periodo dell’anno, trovare dei cuccioli di gatto già svezzati in stato di abbandono o che girovagano per le strade, sulle loro giovani zampette, in cerca di un po’ di cibo… Spesso questi gattini sono un po’ malridotti, e altrettanto spesso sviluppano malattie agli occhietti.
Gli occhi dei gatti sono estremamente delicati e soggette a varie patologie, da una semplice congiuntivite a forme più serie di clamidia o di herpes, che se non curate tempestivamente possono portare alla cecità il povero micio.

Nel caso che qualche anima buona volesse aiutare questi micetti in difficoltà, la nostra impareggiabile Mariapia dello Scudo di Pan, ci dà alcuni consigli per affrontare la situazione.

  • Avvolgere il gattino in un vecchio asciugamano; questo gli impedirà di graffiarvi mentre gli somministrate la cura, che può essere fastidiosa, e soprattutto lo terrà ben fermo, in modo che non si possa far male accidentalmente durante l’operazione.
  • Con grande delicatezza, pulite gli occhietti dalle incrostazioni usando una garza bagnata con acqua o camomilla tiepida, cercate di rimuovere il materiale e lo sporco che circondano le palpebre, senza forzare mai.
  • Probabilmente gli occhi rimarranno chiusi, per il gonfiore e l’irritazione; procuratevi una pomata antibiotica oftalmica e, direttamente dal tubetto, fate scivolare tra le palpebre uno strato di medicamento.
  • Se gli occhietti sono semi-aperti, fate scivolare (sempre con grande delicatezza!) la pomata direttamente dentro le palpebre.
  • In ultimo, chiudete le palpabre con le dita ed eseguite un leggerissimo massaggio, in modo che la pomata si spanda all’interno dell’occhio, dove comincerà a combattere l’infezione.
  • In tutta questa operazione state attenti a non toccare le delicate zone dell’occhio con le mani, in quanto è facile portare ulteriori batteri in una situazione già infiammata. Ovviamente state attenti a non toccare la cornea col becco del tubetto.
  • Non fatevi impressionare dai lamenti del micetto, a cui molto probabilmente state salvando la vista!
  • Nel caso non si notino miglioramenti dopo un paio di giorni, sarebbe davvero opportuno fare una visita dal veterinario.

Come allattare i trovatelli

Vi è mai capitato di avere a che fare con dei micetti di pochi giorni o settimane, con una gran fame e senza una mamma che dia loro il latte? A noi de Lo Scudo di Pan capita sempre!!!!

Spessissimo ci vengono portati dei gattini trovati qua e là, che sono stati crudelmente abbandonati a sé stessi, totalmente incapaci di nutrirsi da soli e quindi destinati a una sicura morte, per fame e freddo. Per questo ringraziamo sempre chi è convinto che la sterilizzazione sia una “pratica contro natura”, e fa figliare a ripetizione la propria gatta per poi sottrarle, abbandonare o uccidere i suoi piccoli, considerando evidentemente questo gesto disumano una “pratica naturale”.

Qualora vi dovesse capitare di avere dei piccolissimi micetti da far sopravvivere, seguite passo passo questi consigli:

  • Cercate una mamma gatta “in affitto”: spesso le gatte che allattano accettano di buon grado anche i piccoli di altre cucciolate, aggiungi un posto a tavola…
  • Niente mamma gatta? Non disperate. Provate ad allattarli e scaldarli voi stessi
  • Pentolino dell’acqua calda e latte in polvere per gattini: fate una bella pappetta “carica” (come vedete nelle foto la nostra Mariapia, che ormai è espertissima, fa tutto a occhio, ma se occorre basta seguire le istruzioni sulla confezione del latte)
  • Dopo la prova del polso per testare la temperatura del latte (si, proprio come i bimbi umani!) potete procedere all’allattamento
  • Prendete i piccoli per la collottola, bloccandogli delicatamente la testolina (senza stringere!) e infilate il biberon nella boccuccia che sarà sicuramente spalancata per la fame! E’ possibile che non accettino da subito il sapore del latte in polvere, così diverso da quello di mamma gatta, ma è necessario insistere un po’, in modo che si abituino.
  • Terminata la poppata bisogna stimolargli il sederino: un semplice scottex passato velocemente e delicatamente sullo sfintere, dovrebbe riuscire a fargli fare qualche goccia di pipì. E’ importante riuscire a far partire la normale funzionalità intestinale, anche dopo il cambio di alimentazione.
  • A pancino pieno si ragiona meglio! A questo punto metteteli al sicuro in una scatola dai bordi alti o in un trasportino chiuso (anche se camminano appena rischiano di cadere e farsi male), mettete sul fondo degli stracci vecchi che possano sporcare se gli scappa qualcosina, e preparate una borsa dell’acqua calda da mettere accanto a loro, ben coperta da uno strofinaccio in modo che scaldi senza scottarli; se non avete la borsa dell’acqua calda utilizzate una o più bottigliette di plastica riempite con acqua calda (sempre avvolte nella stoffa)
  • Non disperatevi se i piccini piangono: hanno perso la mamma e si sentono tristi e soli senza il suo calore e il suo odore. Provate a coprire la scatola/trasportino con una copertina in modo da far buio; il pancino pieno, il calore della borsa dell’acqua e l’oscurità dovrebbero garantire un po’ di riposo.

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Le vostre domande

Il gatto sta dentro o fuori casa?
Molti sono convinti che per tenere un gatto sia necessario lasciarlo scorrazzare all’aperto. Invece il gatto vive felice in un appartamento di cui apprezza particolarmente le stanze più frequentate, meglio se arredate con morbide poltrone. leggi tutto…